La Valigia delle Indie
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Il “Peninsular Express”, chiamato anche “Valigia delle Indie”, era il leggendario treno che univa Londra con Brindisi. Il collegamento era settimanale: il convoglio partiva da Londra il venerdì alle ore 21 e quarantaquattro ore dopo arrivava a Brindisi. Transitava per Parigi, Modane e attraverso il traforo del Frejus entrava nel territorio italiano dove con un locomotore a vapore FS 552 della Società delle Ferrovie Adriatiche proseguiva il viaggio per Torino, Bologna, Ancona, Pescara, Foggia. A Brindisi i passeggeri proseguivano il loro viaggio per Bombay a bordo di piroscafi della società inglese Peninsular and Oriental Steam Navigation Company (P&O).
Il convoglio era composto da due bagagliai, una carrozza ristorante e due carrozze-letto della Compagnie Internationale des Wagons-Lits (CIWL). In alcuni tratti il treno raggiungeva la velocità di 100 chilometri orari. Complessivamente il viaggio da Londra a Bombay durava 22 giorni. Il primo viaggio ufficiale della Valigia delle Indie avvenne in 25 ottobre 1870. I collegamenti furono interrotti nel 1914, alla vigilia dello scoppio della Prima
guerra mondiale: spiravano già venti di guerra, l'Italia aveva da tempo aderito alla Triplice Alleanza stringendo un patto con Stati potenzialmente ostili alla Gran Bretagna e alla Francia e la circolazione nel territorio italiano di un treno così importante ingenerava evidenti timori.
Nella storia di Michele Angiolillo, la Valigia delle Indie ha un ruolo importante: quando Angiolillo scappa dall'Italia, sale a bordo di questo treno diretto a Londra. Si fermerà in Francia, ma nei mesi successivi il suo esilio si sviluppa grosso modo lungo il tracciato della “Valigia”.
Il treno delle Indie, il treno degli inglesi, la Valigia delle Indie, il Peninsular Express erano nomi diversi che indicavano però la stessa cosa: il treno meraviglioso che attraversava un continente dall'inizio alla fine, faceva i conti con tre lingue diverse e, giunto a destinazione, consegnava i passeggeri ai piroscafi della P&O al porto di Brindisi per la traversata finale. Prima di arrivare a Bombay, quei vapori solcavano le acque di quattro mari, tre laghi, due golfi e quelle placide di un maestoso canale artificiale frutto del lavoro di milioni di braccia. Quando quel canale fu inaugurato, una decina di anni prima, l'imperatrice dei francesi Eugenia de Montijo deliziò i suoi sensi con l'Aida del maestro Giuseppe Verdi e con la Egyptischer-Marsch del maestro Johann Strauß jr, composte apposta per la sfarzosa cerimonia di apertura del canale di Suez.
Un mondo intero, quindi, roba da non credere, qualcosa di favoloso; sostanze umane e materiali, sentimenti, affari e diplomazie, amori e furbizie internazionali sostavano per cinque minuti, ogni domenica, al binario numero uno della stazione della contadina città di Foggia.
(Tratto da “Questionario per il destino”)